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Il Mar Rosso

Il
Mar Rosso (in arabo: البحر الأحمر, al-Bar al-Amar; )è2350 di lunghezza e 350 di larghezza nel punto più largo (all'altezza dell'Eritrea), queste le estensioni del Mar Rosso che ha l'aspetto di un lungo budello che unisce Mediterraneo e Oceano Indiano.
La zona è una delle più "calde" del pianeta, dal punto di vista geologico: siamo sulla lunga frattura che sale dai grandi laghi dell'Africa centro-orientale fino al Golfo di Aqaba e alla valle del Giordano. E' quindi un mare molto profondo, anche se stretto, e raggiunge i 3000 metri nella zona centrale, con profondità in molti punti di 600, 800 mt nelle immediate vicinanze del reef. 
Al contrario a nord, la profondità, in corrispondenza del golfo di Suez, e a sud nella strettoia di Bab el Mandab,  è veramente modesta, dai 60 ai 100 metri.
Nell'Antico Egitto era conosciuto con il nome di Verdissimo.
Oggi il Mar Rosso è particolarmente importante in quanto consente l'accesso al canale di Suez di enorme importanza strategica e commerciale.
Sul mar Rosso si affacciano alcune importanti località di villeggiatura egiziane, (Sharm el-Sheikh, Hurghada, Marsa Alam, Berenice) e Aqaba che ospitano ogni anno moltissimi turisti, soprattutto europei.
Importanti geopoliticamente anche il porto di Elat, che costituisce l'unico sbocco su questo mare di Israele, e lo stato dell'Eritrea che impedisce l'accesso al mare all'Etiopia
Nel libro dell'Esodo dell'Antico Testamento è narrato il passaggio del mar Rosso da parte degli Ebrei guidati da Mosè in fuga dall'Egitto. In questa occasione si racconta che Dio aprì le acque di fronte agli Ebrei per poi richiuderle nel momento in cui lo attraversavano le truppe egizie che li inseguivano.
 
Storia del Mar Rosso

Un tassello importante della storia del Mar Rosso è rappresentato dalla vicenda connessa col collegamento delle sue acque a quelle del Mediterraneo. Il primo a comprendere la fondamentale importanza di questa connessione fu il faraone Nekao II (609 – 594 a. C.) che progettò il cosiddetto "Canale dei Faraoni", una via d'acqua che avrebbe dovuto sfruttare il Wadi Tumilat nel Delta e mettere in comunicazioni il Nilo, a sud della foce, e il Mar Rosso. L'opera, colossale per l'epoca, non poté tuttavia essere portata a termine e sembra che lo stesso Nekao, a un certo punto, si sia risolto a cercare un'alternativa, incaricando navigatori fenici ad individuare un'altra via di collegamento; questi riuscirono nell'impresa, compiendo a quanto pare la prima circumnavigazione dell'Africa. Il progetto di Nekao venne ripreso da Dario I (522-486 d.C.) che completò i lavori realizzando il primo collegamento storico tra Mar Rosso e Mediterraneo, cui mantenne il nome di Canale dei Faraoni. Il canale subì nei secoli successivi parziali modifiche, che ne spostarono il punto di sbocco sul Nilo: una prima volta sotto Tolomeo II, nel III secolo a. C.; quindi in epoca romana, sotto Traiano, che nell'anno 106 d.C., fece realizzare l'Amnis Traianus, utilizzato per ben settecento anni; infine all'epoca della conquista degli Arabi che attuarono un collegamento noto come "Canale dei Principi della Fede". continua leggere


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